1 luglio 2016. - In tale data la Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il Decreto di Validità della Causa di beatificazione del Servo di Dio Raffaele Gentile. Ora si passa alla costruzione della Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis

venerdì 7 dicembre 2012

1. L'IMPEGNO APOSTOLICO DEL Dr. RAFFAELE GENTILE, medico cattolico, sulla scia di San Giuseppe Moscati

PAGINA TESTIMONIANZE FILMATE e Profilo biografico

La biografia filmata e documentata del dottore Raffaele Gentile

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BLOG su Raffaele Gentile      CONVEGNI su Raffaele Gentile    BIOGRAFIA di Raffaele Gentile   


L'operosità del Dr. Raffaele Gentile


 Profilo biografico, vita virtuosa e fama di santità di

RAFFAELE GENTILE,
fedele di Cristo laico
 di Padre Pasquale Pitari

La Chiesa di Catanzaro-Squillace dal 2004, anno della sua morte, ha posto una particolare attenzione sulla figura esemplare del signor Raffaele Gentile, sposo e padre, medico, giornalista, politico, insegnante, scrittore, fondatore dell’Associazione dei medici Cattolici di Catanzaro, Presidente diocesano dell'Unione Uomini di azione cattolica, membro dei Consigli pastorali diocesano e parrocchiale. Per approfondire la sua poliedrica esistenza, in vista della possibile apertura della Causa di beatificazione, sono stati editi due volumi dal titolo significativo: Una vita per amore – Dr. Raffaele Gentile (1921-2004) - Vol. I Il pensiero, - Vol. II Le testimonianze. Edizioni La Rondine, Catanzaro, 2006.
Dal 2010 opera un Comitato scientifico e organizzatore di Studi e Ricerche “Raffaele Gentile”, di cui è presidente l’Arcivescovo emerito Mons. Antonio Cantisani. Al fine di far conoscere la sua figura sono stati celebrati tre convegni: Tra memoria e profezia, Humanitas, Salus, cui seguirà Civitas.
Dei primi due Convegni sono stati già pubblicati gli Atti in due fascicoli.

L'impegno apostolico di Raffaele Gentile, medico cattolico, sulla scia di San Giuseppe Moscati è su internet nei seguenti link:
http://www.gloria.tv/?media=368258                                           (vita)
http://raffaelegentile.blogspot.it/                                                  (vita e testimonianza)

Gli scritti editi e non editi del Dr. Raffaele Gentile sono elencati in Una vita per amore, Vol. I, 14-16. Tralasciamo gli scritti di natura propriamente scientifica medica.  

Scritti editi più importanti :


1.      L’attività assistenziale e sanitaria dell’Opera pia “in charitate Christi” nei primi venti anni: 1944-1964, pag. 171.
2.      L’assistenza-recupero dei subnormali psichici e l’Istituto Medico Psico Pedagogico di Santa Maria di Catanzaro.
3.      In memoria di Mons. Giovanni Apa, 1975.
4.     Umanità e Magistero, 1-11-1981, nel primo anniversario della morte di Mons. Armando Fares.
5.      Per un maggiore culto al Patrono San Vitaliano nella Catanzaro di oggi – Santuario di Santa Maria di Mezzogiorno ed Osservatorio di cultura e di studio dei problemi economico-sociali ed etico-religiosi della Calabria e del Mezzogiorno, Catanzaro, 1993.
6.   Uno spirito assetato di verità Antonio Lombardi (1898-1950)Filosofo, Profilo di Antonio Lombardi in Santi tra noi, Catanzaro, 1996.
7.   Il Comandamento nuovo – Mons. Giovanni Apa (1892- 1974) – Sacerdote per i più poveri, Profilo di Mons. Giovanni Apa in Santi tra noi, Catanzaro, 1996.
8.      Antonio Lombardi tra santità e cultura – Atti del Convegno di studio, Catanzaro, 27-28 novembre 1996, 1998.
9.   Pensiero e azione di un cristiano nel mondo. Nel centenario della nascita di Antonio Lombardi (1898-1950), Catanzaro, 1999.
10. Tantissimi articoli su "L'Idea Cristiana" e  su “Comunità Nuova”, organo di stampa della Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

Scritti inediti:

1.        Il massimo di tutti i comandamenti è l’AMORE, scritto in occasione del XXI anno della Fondazione dell’Opera Pia in Charitate Christi.
2.     La diritta via, scritto in occasione del XXV anno della Fondazione dell’Opera Pia in Charitate Christi.
3.   L’attività assistenziale e sanitaria dell’Opera Pia in Charitate Christi nel terzo decennio (26/7/44- 26/07/74), scritto in occasione del XXX anno della Fondazione dell’Opera Pia in Charitate Christi.
4.        La Medicina sociale nei suoi principi (ad uso delle Scuole di Servizio Sociale).
5.        I misteri del Rosario.
6.    Antonio Lombardi – Filosofo cattolico, assertore e propagatore della fede, apostolo della carità; dossier, 1995.
 
1.      Relazione cronologica sulla vita e le attività del Dr. Raffaele Gentile (1921-2004)[1]

Il dottore Raffaele Gentile nacque a Gemona del Friuli il 28 novembre 1921 da Rosario Gentile (ferroviere) e da Elisa Bonato (casalinga).
Con lo zio Don Camillo e il fratellino Aristide
Presto i genitori lasciarono Gemona per trasferirsi a Catanzaro, dove furono accolti e ospitati dalla sorella e dal fratello del papà di Raffaele, Mariannina e Don Camillo, parroco della Parrocchia di Santa Maria di Mezzogiorno. Raffaele crebbe fin dall’infanzia nella casa canonica dello zio, da cui particolarmente ricevette l’indirizzo spirituale e religioso.
Di intelligenza vivace e di carattere serio e pio, dopo la maturità classica (1939) scelse di studiare medicina. Si laureò il 27 luglio 1945 in Medicina e Chirurgia nell’Università di Palermo, col massimo dei voti.
Nel 1940 fu membro attivo dell’Azione Cattolica, di cui fu anche Presidente diocesano dell'Unione Uomini e animatore di iniziative, soprattutto nel mondo degli universitari e dei laureati.
Con Mons. Fiorentini, cardinale e Mons. Fares
Nel 1943, a 22 anni, fondò “L’Idea Cristiana”, primo periodico cattolico nel periodo dell’occupazione militare quando la stampa ufficiale mancava e la Diocesi non poteva comunicare con la Santa Sede. Successivamente, nel 1944, “L’Idea Cristiana” diventò organo provinciale della Democrazia cristiana.
Dal 1944 al 1950 fu tra i promotori del Movimento della Democrazia Cristiana in Catanzaro e Provincia e per diversi anni, quale responsabile della stampa, fece parte, come Componente di diritto, della Giunta Esecutiva Provinciale e del Comitato Provinciale della Democrazia Cristiana.
Il 26 luglio 1944 nel rione più povero e abbandonato di Catanzaro nel silenzio, nell’umiltà, nella povertà e senza reclame, contribuì con Mons. Giovanni Apa a far nascere l’Opera Pia “In Charitate Christi” oggi “Fondazione Betania onlus”, 
Ingresso della Fondazione Betania Onlus - Santa Maria di Catanzaro
alla quale dedicò tutta la sua vita. In questa struttura sanitaria erano accolte per un’assistenza totale a carattere permanente le persone abbandonate, anziane o minorate fisiche e/o psichiche di qualunque età ritenute irrecuperabili. 

Tale assistenza venne poi estesa anche alla sede di Maria SS. di Termini in Gasperina.
Assistenza analoga fu da lui prestata anche presso la Casa di ricovero “Casa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria”, fondata dal Servo di Dio Can. Francesco Caruso, e presso la Casa per i piccoli del “Bambino Gesù”, fondata dal Can. Don Giovanni Capellupo.
Si trattava di un’assistenza assolutamente gratuita, integrata, quasi sempre, dalla ricerca di mezzi per far fronte alle varie necessità dei ricoverati.
Dal 5 agosto 1945 al 31 marzo 1960 lavorò presso l’Ospedale Civile di Catanzaro: fino al settembre 1954 nel reparto dermovenereo e poi come coadiutore della Direzione Sanitaria.
Dal 1946 fu Direttore sanitario dell’Opera Pia “In  Charitate  Christi”,  Ente  morale  e  Centro assistenziale per anziane, lungodegenti, handicappate, con annesso un Istituto Medico Psico Pedagogico.
Attività psico-pedagogiche
Prestò questo servizio ininterrottamente sino al 1 dicembre 1986.
In qualità di medico di Medicina Generale di base verso gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, col quale aveva regolare convenzione, continuò a lavorare fino al 26 febbraio 1992.
Il 16 gennaio 1947 fu pubblicato il primo numero di “Il Popolo d’oggi”, organo ufficiale del Partito Democristiano per la Provincia, diretto dall’on. Vito Galati in collaborazione con Raffaele Gentile. Il periodico continuò la linea editoriale de “L’Idea Cristiana” e, a garanzia di questa continuità, gli venne affidata la responsabilità di Redattore capo.
Dal 1947 al 1951 fu Vice Presidente della Giunta Diocesana dell’Azione Cattolica di Catanzaro.
Nel 1948 fu Consulente Medico Regionale per la Calabria Superiore della Pontificia Commissione (poi Opera) di Assistenza con particolare attività per le colonie e Consulente Diocesano di Catanzaro.
Dal 1949 al 1954 fu Segretario della Sezione della Democrazia Cristiana di Catanzaro Centro e Segretario del Comitato Cittadino della Democrazia Cristiana.
Il 19 maggio 1949 l’Ordine Militare di San Giorgio di Antiochia gli conferì il titolo di “Commendatore della Stella di Merito”.
Il 30 dicembre 1949 l’Ordine della Corona Normanna d’Altavilla, riconoscendo i suoi meriti personali, gli conferì il titolo cavalleresco di Commendatore.
Dal 1951 al 1973 fu Presidente della Giunta Diocesana dell’Azione Cattolica di Catanzaro e componente del Consiglio Nazionale dei Medici Cattolici.
Dal 1951 al 1961 fu Componente  del  Consiglio  Provinciale  di  Sanità. 
Nel 1952 fu rieletto Consigliere Comunale di Catanzaro nelle elezioni amministrative.
Con Pio XII

Dal 28 ottobre 1953 al 30 settembre 1954 fu Direttore Sanitario del Centro Alluvionati organizzato dalla Pontificia Opera di Assistenza. 











 Dal 12 al 26 settembre 1954  fu Membro del Comitato Esecutivo per i festeggiamenti per l’incoronazione della B.M. Vergine Immacolata nel centenario della definizione del dogma.
Il Dr Gentile è a destra della Madonna in piedi accanto
alle Missionarie della carità tra le ammalate
Dal 1955 al 1973 fu Medico dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (sede di Catanzaro) quale medico fiduciario e quale medico legale nel contenzioso giudiziario.
Fu Dirigente Sanitario della Cassa Mutua Provinciale dei CC.DD. fin dalla istituzione della Cassa (1955) e Direttore Sanitario dell’annesso Poliambulatorio dall’istituzione (Novembre 1962). Da ambedue gli incarichi si è pensionato il 1 Gennaio 1984.
Fu Reggente dal 1955, per oltre un anno, del Servizio Sanitario della Sede Provinciale di Catanzaro dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Dal 1959 al 1961 fu docente di “Igiene sociale“ nella Scuola Superiore di Servizio Sociale (O.N.A.R.M.O.).
Il 18 novembre 1959 si fidanzò  con Susy Liotta.
 Il 19 maggio 1960 fu nominato da Papa Giovanni XXIII “Cavaliere” dell’Ordine Pontificio di S. Gregorio Magno.
Con Giovanni XXIII
Il 6 ottobre 1960 fu nominato Membro del Comitato Esecutivo per i festeggiamenti per l’inaugurazione della ricostruita Cattedrale, distrutta dai bombardamenti il 23 agosto 1943.
Il 15 ottobre 1960 sposò Susy Liotta. 
Fu il primo matrimonio celebrato dopo l’inaugurazione della ricostruita Cattedrale e fu celebrato da S. E. l’Arcivescovo Mons. Armando Fares.
L’11 febbraio 1961, nella ricorrenza liturgica della Beata Vergine di Lourdes, fondò la Sezione di Catanzaro dei Medici Cattolici, che ebbe sede presso l’allora Pontificia Università Teologica “S. Pio X” e l’intitolò al grande medico santo di Napoli Giuseppe Moscati, verso il quale nutrì una enorme venerazione. Fu il primo Presidente sezionale fino al 1983. Presidente onorario dal 1985.
Il 15 settembre 1961 nacque Elisa, la primogenita di Raffaele e Susy.
Dal 1962 fu Delegato Regionale per la Calabria dell’Associazione Medici Cattolici Italiani e Componente di diritto del Consiglio Nazionale della medesima Associazione.
Il 2 giugno 1962, il Presidente della Repubblica - Capo dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana” -, in considerazione di particolari benemerenze, sentita la Giunta dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, con Decreto in data 2 giugno 1962, gli conferì  l’onorificenza di  “Ufficiale”.
Con la famiglia
Il 9 novembre 1962 nacque Maria, la seconda figlia.
Dal 1963 al 1978 fu Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Catanzaro e di diritto componente del Consiglio di Amministrazione della Scuola-convitto per Infermieri professionali gestita dalla Croce Rossa Italiana presso l’Ospedale Civile di Catanzaro per tutti gli anni in cui la gestione rimase alla Croce Rossa,  che  l’aveva  istituita.
Dal 1964 al 1970 fu Consigliere Comunale di Catanzaro nelle elezioni amministrative.
Il 1965, in occasione del XXI° anno di fondazione dell’Opera Pia In Charitate Christi scrisse: “Il massimo di tutti i Comandamenti è l’Amore” (inedito).
Scrisse, inoltre, “L’attività assistenziale e sanitaria dell’Opera Pia In Charitate Christi nei primi venti anni: 1944-1964 (storia, testimonianze, esperienze, metodo, indirizzo, studio critico)”, volume di 171 pagine.
Con Mons. Fares alla Casa dei sacri Cuori - 22.06.1972
Il 1966, in collaborazione con Pellicanò, Perrotta, Salerni, pubblicò “L’assistenza-recupero dei subnormali psichici e l’Istituto Medico Psico Pedagogico di Santa Maria di Catanzaro”.
In occasione del XXV° anno dalla Fondazione dell’Opera Pia In Charitate Christi scrisse “La Diritta via” (inedito).
Il 2 giugno 1966 il Presidente della Repubblica - Capo dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana” - in considerazione di particolari benemerenze, sentita la Giunta dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, con Decreto in data 2 Giugno 1970, gli  conferì l’onorificenza di  “Commendatore”.
Dal 1974  al 1986 fu Docente di Biologia, Igiene e Medicina Sociale nella Scuola Superiore di Servizio Sociale (Amministrazione Provinciale di Catanzaro), relatore e correlatore di tesi.
Il 13 luglio 1974 fu nominato “Confratello” Cavaliere di Malta ad honorem.
In occasione del XXX° anno dalla Fondazione dell’Opera Pia In Charitate Christi scrisse “L’attività assistenziale e sanitaria dell’Opera Pia In Charitate Christi nel terzo decennio (26/07/44 – 26/07/74)” (inedito).
Monumento a Mons. Giovanni Apa
Il 1975 l’Opera Pia In Charitate Christi pubblicò, a cura di Raffaele Gentile, “In memoria di Mons. Giovanni Apa”.
Il 5 gennaio 1976, alle ore 21,00, ritornando a casa in macchina da “Villa Betania” (oggi “Fondazione Betania onlus”, ex Opera Pia In Charitate Christi), venne investito frontalmente da un giovane che, a causa della forte velocità, ad una curva perse il controllo della propria vettura. Nel terribile urto il femore della sua gamba sinistra gli causò lo sfondamento dell’acetambolo, l’osso nel quale esso ruota. Venne urgentemente ricoverato all’Ospedale Pugliese di Catanzaro e sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico di ricostruzione dell’osso; gli furono applicate due viti  che porterà per tutta la vita. L’incidente bloccò di colpo la sua attività. Per ben sei lunghi mesi dovette rimanere completamente immobile per permettere la calcificazione dell’osso.
Dal 1976 fino al 1988 fu Direttore dei Corsi per Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, nonché docente di Igiene e Medicina Sociale
Il 1981 il Presidente Generale della Croce Rossa Italiana - Comitato Centrale - gli conferì il diploma di benemerenza quale Docente “per essersi sempre dimostrato disponibile, disinteressatamente, ad offrire con impegno ed assiduità la Sua elevata ed intelligente preparazione quale docente nei vari Corsi Sanitari indetti dalla Croce Rossa di Catanzaro per i Volontari del Soccorso C.R.I. Infermiere Volontarie C.R.I. e per le maestre elementari”.
Dal 1981 sotto l’episcopato di Mons. Antonio Cantisani, fu ininterrottamente membro del Consiglio Pastorale Diocesano, intervenendo sempre alle riunioni e dando un particolare apporto nella Commissione Cultura e Mass-Media.
Fin dalla fondazione (1981) fu collaboratore del quindicinale Periodico dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace “Comunità Nuova”.
Il 1 novembre 1981 nel primo anniversario della morte di Mons. Armando Fares tenne la commemorazione nella cattedrale di Catanzaro, poi pubblicata nel libro: “Armando Fares – Arcivescovo – Nel primo anniversario della morte” (giugno 1982).
Il 14 novembre 1985 presso l’auditorium Sancti Petri del Palazzo Arcivescovile di Catanzaro nel corso di una “tavola rotonda” sul tema: “Farsi prossimo: il medico a servizio dell’uomo”, in occasione del decennale della Beatificazione del prof. Giuseppe Moscati, gli venne conferita la Presidenza Onoraria dei Medici Cattolici a Catanzaro.
Dall’8 dicembre 1990, giorno dell’apertura del l° Sinodo diocesano,  fino al 3 giugno 1995, giorno della sua chiusura,  partecipò con intensa passione al I° Sinodo dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Il  26 febbraio 1992 smise di esercitare la libera professione presso il suo studio privato in via Nuova Bellavista n° 1.
Nel luglio 1993 pubblicò: “Per un maggiore culto al Patrono San Vitaliano nella Catanzaro di oggi – Santuario di Santa Maria di Mezzogiorno ed Osservatorio di cultura e di studio dei problemi economico-sociali ed etico-religiosi della Calabria e del Mezzogiorno –Catanzaro”.
Il Servo di Dio Antonio Lombardi
Il primo Sinodo, di cui sopra, gli permise di far riscoprire la figura del Servo di Dio Antonio Lombardi. Proprio per questa occasione preparò un dossier sul Servo di Dio, dal titolo “Antonio Lombardi - Filosofo cattolico, assertore e propagatore della fede, apostolo della carità”. Fu, quindi, invitato a preparare un profilo del Servo di Dio che è inserito in uno dei sussidi che accompagnano il libro del Sinodo: Santi tra noi, Catanzaro 1996, da titolo “Uno spirito assetato di verità - Antonio Lombardi (1898-1950) Filosofo”.
Nello stesso libro pubblicò “Il Comandamento nuovo - Mons. Giovanni Apa (1892-1974) - Sacerdote per i più poveri”: è il profilo su Mons. Giovanni Apa.
Il 27-28 novembre 1996,  in collaborazione con padre Nicola Criniti e don Armando Matteo, organizzò un convegno dal titolo “Antonio Lombardi tra santità e cultura”, di cui nel 1998 verranno pubblicati gli atti. In questa occasione offrì una approfondita testimonianza sulla vita del Servo di Dio.
Il 1998, nel centenario della nascita di Antonio Lombardi scrisse un libro sul Servo di Dio, che pubblicò nel maggio dell’anno successivo: “Pensiero e azione di un cristiano nel mondo. Nel centenario della nascita di Antonio Lombardi (1898-1950)”.
Il 14 settembre 1999 Mons. Antonio Cantisani, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, dopo aver ricevuto il parere favorevole dei Vescovi della Regione Episcopale Calabra e il Nihil obstat della S. Sede, introdusse la causa di canonizzazione del Servo di Dio Antonio Lombardi. Per lui fu un momento di grande gioia ed entusiasmo, raccolse e consegnò molti scritti relativi al Servo di Dio.
Il 6 ottobre 1999 avvenne l’insediamento del Tribunale Diocesano per la causa di canonizzazione del Servo di Dio. Nella medesima data, Mons. Cantisani inaugurò la Biblioteca Diocesana e la intitolò ad Antonio Lombardi, a perenne ricordo del generoso sforzo del Lombardi di coniugare cultura e santità. All’uopo il dott. Gentile si premurò di far collocare nei locali della Biblioteca un busto in bronzo che raffigura il Servo di Dio, opera dello scultore Giuseppe Rito.
Traslazione delle reliquie di Lombardi in Cattedrale

Il 23 aprile 2001, dopo cinquantuno anni dalla morte del Servo di Dio, fu decisa la ricognizione dei resti mortali ed il loro collocamento nella Cattedrale di Catanzaro. Per quell’occasione si premurò di sollecitare presso l’amministrazione della città di Catanzaro la dedicazione di una via ad Antonio Lombardi e l’erezione di un monumento al grande concittadino. Entrambe le iniziative ebbero successo.
Il Dr. Raffaele Gentile è stato il promotore della traslazione
Fu per tantissimi anni il medico del Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro.
Fu anche Segretario Provinciale del Sindacato “Ospedalieri nei Liberi Sindacati Cristiani” e Docente di Igiene e Medicina Sociale ai corsi biennali di specializzazione per gli insegnanti di sostegno operanti nelle Scuole dell’obbligo, corsi regolarmente riconosciuti ed  autorizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione, e Relatore di tesi ai detti corsi biennali.
Scrisse   “La Medicina Sociale nei suoi principi” (ad uso delle Scuole di Servizio Sociale), testo inedito.
Scrisse anche un manoscritto senza titolo dedicato a Mons. Armando Fares, con preghiera a Maria da lui scritta, dove prendendo in considerazione la pia pratica dei quindici misteri del Rosario dimostra come questi possono offrire “una ricchezza inesauribile di riflessioni, meditazioni, suggerimenti attraverso la tematica ed il significato profondo che ciascun mistero racchiude in sé”.
Il 12 settembre 2001 subì la frattura spontanea del femore sinistro (stesso arto dell’incidente del 5 gennaio 1976). Pur vivendo nell’ombra, mantenne il dinamismo operativo, mosso sempre e solo dalla medesima carità evangelica.
Il 18 dicembre 2004 morì a Catanzaro. Le sue esequie si svolsero il 20 dicembre nella Basilica dell’Immacolata.  Il suo corpo è sepolto nella cappella di famiglia nel Cimitero di Catanzaro.

2. Vita virtuosa del Dr. Raffaele Gentile

Fortemente innestato in Cristo e in Maria, il Dr. Gentile visse la sua fede operosa in famiglia, nel sociale e nella politica, nel mondo della sofferenza e nella chiesa con intelligenza, con mitezza e con un costante sorriso. Figlio amoroso della Chiesa, la servì in tutti i modi possibili. Uomo di preghiera, si ritirava spesso, solo, (nella  Chiesa del Monte, o in Cattedrale, o nella basilica dell’Immacolata o nella sua parrocchia San Giovanni) davanti a Gesù sacramentato e con la corona del rosario in mano.
La casa di Gentile all'ultimo piano, accanto alla chiesetta di Sant'Angelo
 e alla casa del Servo di Dio Antonio Lombardi
Per fare emergere le virtù esercitate dal Dr. Gentile scorriamo velocemente  alcune testimonianze: quelle di Mons. Raffaele Facciolo e di Rosario Chiriano, autori delle prefazioni dei due volumi Una vita per amore,  e quelle del biblista Don Armando Augello e del Dr. Federico Bonacci, presidente dell’Associazione dei Medici cattolici, fondata dallo stesso Gentile.
Così Mons. Facciolo ha presentato il Dr. Gentile: “Un uomo semplice, pio e dotto” che ha camminato tra la gente e ha saputo coniugare pensiero e azione. La sua identità: cristiano e medico… che ha scritto, parlato, pregato e servito; si è calato nella condizione dell'uomo segnato dalla precarietà per risollevarlo e condurlo alla dignità che gli appartiene. “Nel suo iter esistenziale il dott. Gentile si è certamente interrogato sul perché del suo essere dentro la storia! Ed ha saputo dare la risposta più bella e più coinvolgente: Dentro la storia con amore e per amore per costruire la civiltà dell'amore. Sul volto del malato ha acceso il sorriso, alle sue orecchie ha sussurrato un domani migliore. Era un’anima candida, illuminata dalla verità di Dio e riscaldata da una carità che serve. “Abbiamo scoperto – ha concluso Mons. Facciolo – un Santo tra noi,  ora attendiamo la voce della Chiesa[2]”.
L’Avvocato Chiriano ha indicato il Dr. Gentile come una persona che aveva una “innata vocazione al bene, innestata nell’amore ispirato da Gesù”, che esprimeva in umiltà con spirito di solidarietà verso chiunque avesse avuto bisogno di lui. Era un’icona di mitezza. “Ha vissuto intensamente per la famiglia, per il lavoro, per la società, e in ubbidienza alla Chiesa”. Chiriano ha pure ricordato che “si deve proprio a Gentile l’avere richiamato con animazione pervicace l’attenzione del Popolo di Dio verso il grande filosofo e teologo, il  Servo di Dio Antonio Lombardi”. Questi aveva elaborato un sogno progettuale: rinnovare in modo radicale la società alla luce dei valori cristiani; di questo sogno Gentile  ha colto l’eredità. Con il suo operare mite ha dato a tutti amore fraterno indirizzato a sempre più solida comunione. Egli fu un “fervido testimone di servizio: la sua voce flebile, i modi cortesi, l’afflato di semplicità, lo spirito di amicizia nell’incontro, la luminosità dei miti occhi innocenti facevano intravedere il senso pieno di vita interiore che lo animava protendendolo agli altri… Si restava colpiti dalla sua serenità e dal ricorso frequente alla volontà di Dio[3]”.
Il teologo biblista Don Armando Augello, che aveva conosciuto il Dr. Gentile come medico del Seminario negli anni della sua formazione teologica, dice di lui che era “un innamorato della vita, soprattutto di quella più delicata, giovane o anziana che sia”. Allora “poteva sfuggirci il fondamento primario del suo spirito e del suo stile, cioè la sua fede in Gesù e la formazione al suo Vangelo. Poi via via negli anni abbiamo riscoperto quel fondamento, soprattutto quando lo ritrovammo laico impegnato nella sua Chiesa locale, e ancor meglio quando lo abbiamo compreso uomo di preghiera e di vita interiore: siamo andati capendo che guardava a noi ammalati con gli occhi e il cuore di Gesù Signore[4]”.
Circa la fede del Dr. Gentile l’attuale presidente dell’Associazione dei Medici cattolici, Dott. Federico Bonacci, ha affermato: “Il sentimento religioso non è stato da Raffaele Gentile vissuto in una dimensione intimistica, relegato nella sfera del privato, ma la Fede ha permeato la sua esistenza, non solo improntandone l’agire professionale, ma costituendo la linfa vitale dell’impegno sociale e politico[5]”.
Questo sentimento religioso si nutriva di Eucaristia, di devozione mariana, di Parola di Dio e di un senso vivo della Chiesa, che il Dr. Gentile ha servito con passione d’amore fino alla fine della sua vita. In tutto il percorso della sua vita offrì a tutti coloro che lo hanno conosciuto una testimonianza luminosa di fedeltà alla Chiesa, in piena collaborazione con i suoi pastori, anche attraverso i vari strumenti di partecipazione ecclesiale, sia diocesani che parrocchiali, come i consigli pastorali.
Basta quanto detto,  per avere un’idea della stima e della risonanza che ha suscitato presso il popolo di Dio la fede operosa del Dr. Gentile. Questo è solo un assaggio. Altre 130 commosse riflessioni, tutte di persone altamente qualificate, possono essere lette nel volume Una vita per amore - Le Testimonianze, che appare come  uno scrigno di autentica santità.

3.      Fama di santità e di segni del Dr. Raffaele Gentile

A 9 anni dalla sua morte, tanti catanzaresi di tutte le estrazioni sociali ancora ricordano il Dr. Gentile con affetto e devozione come un professionista cristiano che ha vissuto la sua vocazione alla santità impegnato nella politica, nella cultura e nel sociale con il suo umile e attento servizio agli umili e agli ammalati, in famiglia come sposo fedele e padre affettuoso, e nella Chiesa, da figlio devoto, mettendosi al suo servizio e portando a compimento le diverse mansioni a lui assegnate.
Dalle ricerche fin qui espedite e dalla venerazione che la sua memoria suscita tuttora in larga parte del Popolo di Dio, sgorga chiarissima la sua fama di santità, che sta alla base dell’avvio della Causa di beatificazione.
da sinistra: La figlia Elisa, la moglie Susy,  Maria e il fratello
Al I Convegno Tra memoria e profezia l’Arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, Mons. Antonio Cantisani ha testimoniato: “(Era) una persona che molti ricordano con venerazione e che molti – ne sono certo – scopriranno con arricchente sorpresa […] Il Signore mi ha concesso la grazia di aver avuto vicino per tanti anni durante il mio servizio pastorale a Catanzaro il Dr. Gentile. Ne avevo sempre apprezzato e ammirato la fede: quella fede tanto più autentica perché pensata, maturata in particolar modo alla scuola - una scuola di vita - di quella grande anima che fu l’Avv. Antonio Lombardi, di cui ebbi la gioia di introdurre la Causa di beatificazione; quella fede che fu la sorgente della presenza quanto mai attiva - diciamo pure una presenza di amore - del dottore Gentile all’interno della comunità ecclesiale (Azione Cattolica, Medici cattolici, Consiglio pastorale diocesano, Sinodo) e i molteplici campi della società civile (famiglia, professione, giornalismo, politica, servizio sociale) […] Senza Raffaele Gentile non si può scrivere la storia della Chiesa di Catanzaro[6]”.
 La fama di santità del Dr. Gentile, presente in vita, continua oggi, intimamente legata all’esercizio delle sue virtù, vissute in alto grado, da tutti riconosciute come espressione di una vita santa, innestata a Cristo, come il tralcio alla vite. Da Cristo il Dr. Gentile trasse tutta la sua fecondità apostolica.
Il Dr. Federico Bonacci relazione sul Dr. Gentile
I segni della sua santità sono le stesse opere da lui compiute. Si è prodigato totalmente, con umiltà e competenza, per la costruzione di un mondo di verità e di giustizia. Il suo zelo di apostolo di Cristo, motivato da una granitica fede pensata, il Dr. Gentile l’ha intelligentemente coniugato con il suo essere medico: ha ricoperto incarichi di vertice per circa 50 anni, in molteplici settori della sanità pubblica e del privato no profit (Ospedale, I.N.P.S., Croce Rossa Italiana, Opera Pia In Charitate Christi), con impegno costante e profondità dottrinale, e ha ricevuto da più parti riconoscimenti, anche a livello nazionale. 
La prima struttura "In Charitate Christi", ricostruita dopo l'incendio
Nel secondo dopoguerra, in un’epoca in cui la sanità non era alla portata di tutti, Raffaele Gentile, vero angelo dei malati, svolgeva amorevolmente la sua professione medica nei popolosi quartieri del centro cittadino, pronto ad accorrere a ogni chiamata, a qualsiasi ora e in qualunque circostanza, senza nulla pretendere in cambio, ricordando in questo il Santo medico Giuseppe Moscati, di cui era tanto devoto e a cui egli dedicò la sezione Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) di Catanzaro. Quando gli altri si rifiutavano, quando il caso era difficile, quando il paziente non aveva possibilità di ricompensare il medico, egli prestava la sua opera e assistenza. E’ stato un medico che nelle azioni e nelle opere è apparso come un profeta che ha servito Cristo nei poveri e nei derelitti: con grande disponibilità e con animo sensibile e caritatevole ha consolato e curato i malati. Girava per Catanzaro in maniera infaticabile con la sua auto, per assistere i suoi ammalati e offrire loro una speranza di guarigione. Nel volto del malato, e soprattutto del malato povero, ha amato e curato il volto di Cristo Crocifisso. In lui la misericordia si è resa visibile. Sulle orme di Gesù Gentile ha vissuto in pienezza il mandato di Cristo alla Chiesa “Guarite i malati” (Lc 10, 9).
Per questa sua sensibilità spirituale di diaconia concretizzata con continuità e amore, e  per le virtù teologali, cardinali e umane, da lui vissute con luminosità e coerenza, l’avvio dell’Inchiesta  per la sua beatificazione è certamente un segno di gioia e di speranza per la Chiesa tutta, e per la Chiesa di Catanzaro-Squillace in specie. A questo si riferiva Mons. Cantisani al I Convegno, Tra memoria e profezia, quando disse: “L’esemplarità della sua figura può essere di stimolo in vari ambiti dell’impegno civile, sociale, politico ed ecclesiale nella città dell’uomo, dove si è chiamati a seminare segni profetici della Città di Dio”[7].

[1] Cfr. pure Curriculum vitae, Vol. I, 9-17, in cui viene presentato l’impegno del Dr. Gentile nel campo sanitario, nel campo cattolico, nel campo socio-politico, Attività di studio, Pubblicazioni, Opere inedite, Riconoscimenti.
[2]  Una vita per amore, Vol. I, 5-6.
[3] Una vita per amore, Vol. II, 7-9.
[4] Ibidem, 88.
[5] Dr. Federico Bonacci al III Convegno, Salus.
[6] Cfr. Fascicolo  I° Convegno, 11.
[7] Fascicolo  I° Convegno, 11.

1 commento:

  1. Ho appreso leggendo ciò che avrei voluto sapere prima, per molti anni con la mia famiglia abbiamo vissuto di rimpetto alla abitazione del Dott. Raffaele Gentile.
    Quasi sempre giornalmente era solito scorgerci e a volte anche scambiare saluti dal terrazzo con i suoi familiari.
    Conservo esemplare ricordo di lui e di suo suocero bravissime e religiosissime persone, il senso dell'umano rispetto era vistoso e percepibile in tutta la famiglia.
    Tra tutte le brave persone della piazzetta "S. Angelo", loro erano i più riguardevoli per compostezza, serietà, e civile convivenza.
    Ci rallegriamo io e i miei cari del riconoscimento a servo di Dio, sperando a presto la S. beatificazione. Auguri a tutta la Famiglia.
    Domenico Mangone - moglie e figli da Monza.

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